Quando un intervento di routine come la tiroidectomia può cambiarti irrimediabilmente la vita

Il caso del sig.ra M.

La sig.ra M., 50enne, dopo essersi sottoposta a visita chirurgica, le viene diagnosticato il Morbo di Basedow e, tramite esame ecografico, un gozzo multinodulare di discrete dimensioni. Inserita correttamente in lista d’attesa per il relativo intervento, dopo circa tre mesi viene convocata per il ricovero presso il reparto di Chirurgia Generale e sottoposta ad intervento chirurgico di tiroidectomia totale. Il post operatorio è caratterizzato da disfonia e lieve difficoltà respiratoria, tuttavia i sanitari adducono tale sintomatologia al naturale decorso clinico, pertanto la sig.ra M.  si tranquillizza e dopo tre giorni viene regolarmente dimessa. Durante i successivi controlli, a cui la sig.ra M. si sottopone con scrupolo e puntualità, emerge la presenza di un residuo ghiandolare mediano (verosimilmente lobo piramidale), ipervascolarizzato, per cui le viene consigliato un ulteriore intervento mediante termoablazione con radiofrequenza. Purtroppo, nonostante questo secondo intervento, le limitazioni legate alla corretta fonia e, soprattutto, alla respirazione, tendono ad aumentare nei mesi successivi, rendendo la vita della sig.ra M. un vero inferno. Dopo circa un anno e mezzo in queste condizioni, la povera sig.ra M. è costretta ad un ricovero d’urgenza per dispnea secondaria a una ostruzione delle vie aeree superiori, da pregresso intervento sulla tiroide. Dopo tale reperto, è costretta dunque a nuovo ricovero e, soprattutto, a nuovo intervento di aritenoidectomia sx, in MLDS, mediante laser a CO2 con asportazione del 1/3 posteriore della cvvsx. Durante l’ultimo controllo effettuato tramite videolaringoscopia, si evidenzia una paralisi di entrambe le corde vocali in posizione adduttoria con riduzione dello spazio glottico respiratorio. Da allora, la sig.ra M. è costretta sempre in casa perché ha gravi limitazioni respiratorie, dorme poche ore a notte e solo in posizione seduta, con continui rantoli respiratori sia diurni sia notturni. La sua vita sociale e relazionale, unitamente a quella familiare, è altamente compromessa.

I consulenti Dignità al Malatouna volta dimostrato che la sig.ra M., sottoposta a un intervento di tiroidectomia totale, ha subito la paralisi di entrambe le corde vocali e la persistenza di un residuo ghiandolare, hanno cronologicamente e causalmente attribuito tale danno alla lesione iatrogena dei nervi ricorrenti al momento dell’atto operatorio, anche perché il controllo ORL pre-operatorio non rilevava alcuna anomalia (ipomobilità, paresi) a carico degli stessi.

 

Al termine del giudizio di merito, le è stato liquidato un danno biologico pari a 132.500,00 euro.

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