Quando il danno esula dal tecnicismo dell’intervento: lesione del plesso brachiale in corso di emicolectomia.

Il caso del sig. B.

Il sig. B., 65enne, in seguito a colonscopia, si ricovera con diagnosi di neoplasia del sigma ed il giorno successivo si sottopone ad intervento di emicolectomia sinistra videolaparoscopica.Tecnicamente l’intervento riesce.Tuttavia, nell’immediato post operatorio, lamenta un’ipostenia dell’arto superiore sinistro con marcato deficit funzionale. Escludendo lesioni acute a livello cranico e cerebrale, verificate da TC e RX cranio-encefalo, i medici concordano sull’origine periferica della sintomatologia dell’arto superiore sinistro. Pertanto, il sig. B. viene sottoposto ad elettromiografia che pone il quesito diagnostico di sofferenza del n. radiale. Una visita neurologica successiva rileva un miglioramento clinico, rilevatosi poi temporaneo. Infatti, alla ripresa dei dolori ed al persistere delle limitazioni funzionali del braccio sx, il sig. B. si sottopone a nuova elettromiografia, che evidenzia una marcata sofferenza con degenerazione assonale dei tronchi primario superiore e medio del plesso brachiale sinistro.

I consulenti Dignità al Malato, hanno dimostrato che le lesioni riscontrate sul sig. B. sono in rapporto causale con l’esecuzione dell’intervento di emicolectomia cui è stato sottoposto ed in particolare con il prolungato ed incongruo posizionamento (in decubito laterale sinistro) dell’arto superiore sinistro nel corso di tutta la durata dell’intervento (circa 3 ore) senza provvedere ai necessari alleggerimenti/modificazioni di tale anomala posizione.

 

Al termine dell’A.T.P. e con C.T.U. favorevole al sig. B., gli è stato liquidato un danno biologico pari a 113.000,00 euro.

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